Comunicare la fotografia. FORMA, Milano. L’intervento di Punto di Svista

20 Marzo 2011

Comunicare la fotografia. FORMA, Milano. L’intervento di Punto di Svista

Pubblichiamo l’intervento di Orith Youdovich nell’ambito del Convegno La fotografia in Italia: a che punto siamo?, ospitato presso la Fondazione FORMA di Milano dal 18 al 20 marzo 2011. Punto di Svista è stata invitata a partecipare alla tavola rotonda intitolata “Comunicare la fotografia”.

Segnaliamo inoltre che su Punto di Svista è presente un articolo sull’intera manifestazione – La fotografia in Italia. A che punto siamo. FORMA, Milano. Un’occasione mancata –  nell’ambito del quale è possibile lasciare dei commenti da parte dei lettori.

Testo dell’intervento

Prima di parlare di alcune questioni che riguardano la comunicazione sul web, vorrei precisare che Punto di Svista è una testata giornalistica fondata circa due anni fa ma in realtà è una rivista che ha alle spalle un’esperienza decennale perché è una sorta di prolungamento di un’altra testata giornalistica, CultFrame – Arti Visive, fondata nel 2000.  Erano anni in cui in Italia nascevano i primi siti dedicati alla fotografia, molti dei quali si occupavano di tecnologia e tecnica e molto poco di  fotografia come espressione artistica, altri invece erano semplici contenitori di comunicati stampa e calendario mostre. Ed era nel 2000 che io, fotografa e Maurizio G. De Bonis, critico cinematografico e delle arti visive abbiamo sentito la necessità di colmare un vuoto che c’era e che riguardava l’informazione e ancor di più la critica della fotografia e delle arti visive contemporanee. Abbiamo sentito l’urgenza di avvicinare un pubblico anche non necessariamente di addetti ai lavori alla cultura fotografica o meglio alla cultura dell’immagine. Quello che a nostro parere mancava era l’approfondimento della fotografia come una delle discipline delle arti visive contemporanee e ci premeva far rispecchiare nella rivista quello che accadeva in realtà: la commistione delle varie discipline, vale a dire: fotografia, cinema, videoarte, ma anche performance e architettura.  Siamo andati anche oltre analizzando dal punto di vista visivo videoclip e spot pubblicitari, brevi racconti visuali spesso diretti da registi, videoartisti e fotografi.

Ma “comunicare la fotografia” sul web non è un’operazione così semplice come potrebbe sembrare. Il web ha alcune caratteristiche che sono senz’altro significative, ma allo stesso tempo deleterie che sono lo spazio infinito e a portata di tutti.  Quella che dovrebbe essere considerata una conquista e un vantaggio ha finito purtroppo per omologare le proposte e per appiattire i contenuti, anche quelli fotografici/visuali e a creare di conseguenza un’enorme confusione.  Una confusione che esisteva ed esiste già al di fuori del web, ma che il web non solo non aiuta a dissipare ma persino l’aumenta. E in più, dobbiamo anche fare i conti con la tendenza al consumo veloce delle informazioni, quindi dei testi ma più che altro delle immagini. Tutto questo non ha certo facilitato il nostro compito, quello di “comunicare la fotografia sul web”.

Come si fa allora a catturare l’attenzione di un lettore o di un fruitore di immagini? Come si fa a mettere ordine nella confusione che inevitabilmente si crea sul web? Come si stimola un fruitore a leggere una fotografia?
Sono due gli elementi da prendere in considerazione: la veste grafica e i contenuti. La grafica sul web ha le sue regole ed è estremamente importante per facilitare la navigazione, la lettura dei testi o la fruizione di immagini. Ma l’elemento vincente sono i contenuti stessi. I testi devono avere una lunghezza ragionevole e una scrittura chiara senza per questo perdere di qualità. Una linea editoriale precisa che propone una critica seria e ragionata e spunti di riflessione a mio avviso sono il punto di forza di una rivista telematica che vuole guidare il lettore nella comprensione del mondo dell’immagine.  La nostra redazione conta oggi 15 redattori, alcuni dei quali scrivono anche su Punto di Svista e sono critici delle arti visive, curatori, storici della fotografia e fotografi, i quali, con i loro interventi, contribuiscono ad affrontare i vari temi da molteplici punti di vista.

La testata giornalistica Punto di Svista – Arti Visive in Italia invece nasce in modo completamente diverso rispetto a CultFrame ed è in un certo senso un’ulteriore evoluzione della comunicazione. La rivista è più attenta alla realtà italiana e abbiamo aggiunto al suo interno una sezione dedicata agli autori con cui lavoriamo e dialoghiamo a lungo prima di decidere di pubblicare le loro immagini. Non è una semplice galleria di immagini ma è piuttosto un vero e proprio spazio sul e dell’autore nel quale emerge la sua idea di fotografia, che dunque attraverso Punto di Svista può essere comunicata al fruitore.

La rivista è comunque una delle attività di Punto di Svista, un’associazione di cinque membri, tre fotografi e due critici/curatori che lavorano costantemente sul campo. Dopo anni di esperienza e di stretta collaborazione con operatori culturali e fotografi, ci siamo resi conto di quanto la fotografia in Italia fosse chiusa in se stessa. I fotografi, o aspiranti fotografi, tendono a limitarsi all’azione dello scatto o alla rigida composizione dell’inquadratura, senza un reale approfondimento della fotografia come espressione artistica, né della cultura dell’immagine tutta che comprende anche altri linguaggi visuali come per esempio il cinema.

Dietro la nostra rivista sul web c’è un continuo lavoro di formazione che realizziamo attraverso seminari, dibattiti, incontri e mostre. Giusto per dare qualche esempio, uno dei format ideato da Punto di Svista è Immagini Contemporanee giunto alla sua nona edizione che consiste nell’incontro del pubblico con due fotografi. Durante l’incontro, ogni fotografo non parla delle proprie fotografie ma di quelle del suo interlocutore. Questo tipo di incontri induce i fotografi a non chiudersi nel loro proprio mondo ma ad entrare in contatto con il mondo creativo di un altro autore in modo da creare un vero e proprio dialogo, che almeno da quello che riscontriamo noi, nell’ambiente della fotografia viene a mancare.

Un’altra attività di Punto di Svista che quest’anno si ripete per la quarta volta è il ritiro di Studi sulla Fotografia, durante il quale un gruppo di fotografi e critici si incontrano in un luogo sulle colline di Prato per studiare la fotografia. Ognuno dei partecipanti porta con sé o le proprie fotografie oppure quelle di altri autori, libri, testi su cui discutere, video e film.  Non esistono allievi, né docenti. Ognuno insegna agli altri in uno stato di parità didattica assoluta. Sono quattro giorni di totale immersione nel mondo delle immagini da cui usciamo tutti, fotografi e critici, rafforzati e con nuove idee e progetti. Tutto questo senza scattare una sola fotografia.

Tutte queste attività generano delle riflessioni che sono riportate sulla rivista che abbiamo aperto a possibili commenti per stimolare una discussione che non può certo esaurirsi sulle pagine web. I nostri discorsi non iniziano né si concludono sul web, in una mostra o in un convegno.  Il nostro lavoro è quotidiano e soprattutto libero da condizionamenti e da pressioni esterne.  Questo ci permette di portare avanti le nostre idee sulla fotografia con coerenza e libertà. Comunicare la fotografia per noi è anche questo, liberare il fotografo dai condizionamenti dettati dal mondo della fotografia come anche dall’ossessione della visibilità che se non è accompagnata dallo studio, dalla riflessione e dall’educazione allo sguardo, è spesso una visibilità fine a se stessa che nulla aggiunge alla loro creatività.

Alla luce di quanto detto, la rivista Punto di Svista non svolge solo un ruolo giornalistico divulgativo e critico in senso stretto ma si configura nelle nostre intenzioni come un luogo aperto al confronto nel quale la fotografia non è solo mostrata o divulgata ma anche collocata in un contesto di riflessioni che provengono da varie esperienze e da varie realtà.

© Punto di Svista 03/2011


EVENTO

La fotografia in italia: A che punto siamo? / Tavola rotonda Comunicare la fotografia
Fondazione FORMA, Milano
18 marzo 2011 / ore 15.15

Relatori
Marco Belpoliti (critico e scrittore)
Gianluigi Colin (Art director Corriere della Sera)
Laura Leonelli (Sole 24 ore)
Marino Sinibaldi (Direttore Radio tre)
Michele Smargiassi (blog e La Repubblica – moderatore)
Raffaele Vertaldi, (photo editor IL)
Orith Youdovich (direttore Punto di Svista)

LINK
Fondazione FORMA per la fotografia, Milano