La via che non c’è – Cinque fotografi erranti nell’Appennino bolognese. Presentazione del libro a Bologna

28 Ottobre 2018

La via che non c’è – Cinque fotografi erranti nell’Appennino bolognese. Presentazione del libro a Bologna

Sarà presentato a Bologna, giovedì 8 novembre 2018, alle ore 18.00, il libro La via che non c’è – Cinque fotografi erranti nell’Appennino bolognese, un progetto a cura di Punto di Svista.

La via che non c’è nasce dalla collaborazione dell’Associazione Punto di Svista con l’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna e il Comune di Monzuno (BO). Il libro, curato da Maurizio G. De Bonis, comprende 50 immagini realizzate dai cinque fotografi ed è accompagnato da testi, oltre a quello del curatore, di Simonetta Saliera (Presidente dell’Assemblea Legislativa Regione Emilia- Romagna), Marco Mastracchi (Sindaco del Comune di Monzuno), Ermanno Manlio Pavesi (Vicesindaco di Monzuno – Assessore alla Cultura, Ambiente e Comunicazione Istituzionale).

Gli autori del progetto La via che non c’è, Samuele Bianchi, Paola Binante, Alfredo Covino, Pietro D’Agostino e Orith Youdovich, si sono mossi all’interno di un ampio territorio guidati in special modo dall’intuizione, dall’anarchia dello sguardo, dalla sensibilità interiore individuale, dall’eros irrazionale della percezione, da una libertà espressiva più filosofica che ideologica e hanno abolito la distanza tra artista e paesaggio, divenendo loro stessi elementi degli spazi che attraversavano. La loro presenza nelle immagini, però, si è manifestata non con la loro apparizione corporea nell’inquadratura quanto piuttosto con l’attivazione di un “modo del vedere” che ha prodotto immagini del tutto (fortunatamente) soggettive.

In occasione della presentazione del libro, alla presenza degli autori e del curatore, giovedì 8 novembre, per ampliare la conoscenza del lavoro eseguito dai fotografi, saranno esposte alcune immagini stampate in medio formato.

Punto di Svista 10/2018
(Comunicato stampa)

INFORMAZIONI
Libro: La via che non c’è – Cinque fotografi erranti nell’Appennino bolognese
Autori: Samuele Bianchi, Paola Binante, Alfredo Covino, Pietro D’Agostino, Orith Youdovich
A cura di: Maurizio G. De Bonis
Coordinamento del progetto: Paola Binante, Pietro D’Agostino
Presentazione del libro alla presenza degli autori: giovedì, 8 novembre 2018, ore 18.00
Dove: Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna / Via Aldo Moro 50, Bologna
Alcune immagini saranno esposte dal 9 al 30 novembre 2018, da lunedì a venerdì ore 9.00 – 18.00 / Ingresso libero
Info: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it / info@puntodisvista.net


GLI AUTORI

Samuele Bianchi. Grafico di professione, si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue prime esperienze fotografiche, concentrate prevalentemente su lavori di ricerca concettuale, derivavano direttamente dall’ultima fase pittorica e sono state fondamentali per affinare un percorso artistico che utilizza il mezzo fotografico come linguaggio per esprimere tematiche che nascono da un atteggiamento introspettivo. Dal 2001 è presente in esposizioni collettive e pubblicazioni. Nel 2016 pubblica il libro Vorrei essere altro, vorrei essere me, curato da Simona Lunatici. (www.samuelebianchi.it)

Paola Binante è nata a Roma, vive e lavora tra Bologna e Urbino. Fotografa professionista, è docente e coordinatrice del corso specialistico di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e del corso specialistico in Fotografia all’ISIA di Urbino. Si diploma in fotografia all’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione R. Rossellini, successivamente si laurea in Storia del Teatro alla Sapienza di Roma e in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma, poi in Comunicazione e Didattica dell’Arte a Bologna. Dal 1984 si occupa, come professionista, di Fotografia d’Arte, collaborando con artisti, gallerie e musei. Dal 1992 è docente di fotografia. Ha tenuto mostre personali e partecipato a numerose esposizioni collettive in Italia e all’estero. Molte sue pubblicazioni sono edite da prestigiose case editrici e suoi interventi corredano diversi cataloghi d’arte. (www.paolabinante.com)

Alfredo Covino. Nato nel 1973 a Roma, dove attualmente vive e lavora, ha studiato fotografia all’Istituto Europeo di Design di Roma e successivamente ha conseguito il Master in Fotogiornalismo presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) di Roma. Nei suoi lavori fotografici esplora le connessioni tra paesaggio e gli abitanti che lo popolano, con un’attenzione particolare alle trasformazioni e alla necessità degli individui di affermare la propria identità. Lavora in Italia e in altri paesi, tra cui Argentina, Turchia, Repubblica di Moldova. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive. Nel 2009 ha co-fondato Punto di Svista, associazione culturale che si occupa di progetti di ricerca, editoria e iniziative espositive nel campo della cultura visuale. (www.alfredocovino.com)

Pietro D’Agostino è attivo nel campo delle arti visive. Matura un rapporto intimo e inconscio con la luce usandola, attraverso la fotografia, il video e altri dispositivi tecnologici, come strumento espressivo e di indagine. Collabora a varie iniziative con poeti e musicisti di area sperimentale. Tra le varie attività ha realizzato con Xubuxue un cd/dvd dal titolo Elliptical fotopartiture per tre improvvisatori, pubblicato dall’etichetta discografica Die Schachtel. Ha pubblicato con Mercanti Editore il libro fotografico Una qualità ritrovata e, all’interno della collana di scrittura di ricerca Benway Series, il libro/oggetto Carta da viaggio. E’stato membro della redazione della testata giornalistica Punto di Svista Arti Visive in Italia. Attualmente è presidente di Punto di Svista – Associazione Culturale – Cultura Visuale, Progetti, Ricerca. (www.pietrodagostino.com)

Orith Youdovich. Vive e lavora tra Roma e Tel Aviv. Diplomata in Fotografia presso l’Istituto Superiore di Fotografia di Roma (ISF, 1992). Da diversi anni ha abbandonato il reportage sociale per dedicarsi alla fotografia di tipo concettuale e da allora dirige il proprio sguardo creativo sul mondo in un continuo processo di analisi del rapporto tra sguardo soggettivo e paesaggio. Svolge inoltre un’attività di ricerca artistica basata sulla connessione tra fotografia e cinema. Ha esposto in mostre personali e collettive. E’ Condirettore della testata giornalistica online CultFrame – Arti Visive e per nove anni è stata direttore responsabile di Punto di Svista – Arti Visive in Italia. Ha pubblicato per Postcart Il vento e il melograno – Fotografia Contemporanea Israeliana (2017) e Cosa devo guardare. Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (2012) e per FPM ha curato il volume Fotografia Israeliana Contemporanea (2005). Nel 2009 ha co-fondato l’Associazione Culturale Punto di Svista. (www.orithyoudovich.com)


IL CURATORE


Maurizio G. De Bonis
è critico delle arti visive, giornalista e curatore. È direttore responsabile di Cultframe – Arti Visive. Ha diretto CineCriticaWeb e co-diretto Punto di Svista – Arti Visive in Italia ed è stato responsabile della comunicazione del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Ha pubblicato per Postcart Edizioni Il vento e il melograno – Fotografia Contemporanea Israeliana (2017), La vertigine dello sguardo – La fotografia nel cinema, tra narrazione e filosofia dell’immagine (2013), Cosa devo guardare – Riflessioni critiche e fotografiche sui paesaggi di Michelangelo Antonioni (2012). È stato co-curatore di Cinema Israeliano Contemporaneo (Marsilio Editori, 2009) e autore de L’immagine della memoria. La Shoah tra cinema e fotografia (Onyx Edizioni, 2007). Nel 2009 ha co-fondato l’Associazione Culturale Punto di Svista.