Appunti sul Fotogiornalismo: La questione italiana. Incontro nazionale. A cura di Punto di Svista, Officine Fotografiche e Il Fotografo

6 Aprile 2010

Appunti sul Fotogiornalismo: La questione italiana. Incontro nazionale. A cura di Punto di Svista, Officine Fotografiche e Il Fotografo

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APPUNTI SUL FOTOGIORNALISMO: LA QUESTIONE ITALIANA

A CURA di Officine Fotografiche, Punto di Svista, Il Fotografo, CultFrame – Arti visive

Fotografi, fotogiornalisti, critici, giornalisti, operatori culturali, associazioni fotografiche e addetti ai lavori sono invitati a partecipare all’incontro nazionale

fotogiornalismo-michael_powell-occhio_che_uccideSi svolgerà il 24 aprile 2010 “Appunti sul fotogiornalismo: la questione italiana”, una giornata dedicata alle problematiche relative al fotogiornalismo in Italia. A organizzare l’evento sono le associazioni culturali Officine Fotografiche e Punto di Svista e le testate giornalistiche Il Fotografo e CultFrame-Arti visive. Le quattro realtà culturali che operano sul territorio italiano nel mondo dell’organizzazione di mostre e seminari e in quello del giornalismo fotografico e della critica intendono proporre al mondo della fotografia italiana, ai fotografi professionisti, agli appassionati una riflessione pubblica sulla situazione odierna del fotogiornalismo in Italia.

L’esigenza di questo incontro, aperta alla partecipazione e agli interventi dei fotografi provenienti da tutte le parti d’Italia, nasce dalla presa di coscienza di una deriva visuale legata all’informazione e ai mass-media del nostro paese sempre più dannosa sia per la fotografia in generale che per il rapporto tra giornalismo e documentazione visiva di fatti ed eventi. L’impressione, infatti,  è che si sia sempre più spostato il baricentro del fotogiornalismo dallo spirito di servizio legato alla notizia alla spettacolarizzazione del dolore e della sofferenza dei diseredati e degli emarginati della terra.

A discutere, con il pubblico presente, su fotogiornalismo, etica e valori comunicativi, guidati dal direttore di CultFrame – Arti visive, Maurizio G. De Bonis, e dal direttore de Il Fotografo, Sandro Iovine,  saranno addetti ai lavori: fotografi, giornalisti, critici, organizzatori e operatori del settore, tra questi Giorgio Cosulich, fotografo e docente, Leo Brogioni, fotografo e docente di fotogiornalismo, Emanuele Cremaschi, fotogiornalista, Alessandro Grassani, fotogiornalista.

L’Inizio dei lavori è fissato per le ore 10.00 con lo spazio dedicato ai relatori invitati, i quali interverranno con approfondimenti relativi ai propri ambiti professionali, usufruendo anche di supporti audiovisivi. In particolar modo, i fotografi presenti affronteranno i punti centrali della pratica fotogiornalistica e delle relative conseguenze di carattere professionale. Il tutto in relazione alla situazione del mercato dell’informazione italiana e attraverso esempi concreti della loro esperienza sul campo. Il dibattito proseguirà il pomeriggio attraverso un dialogo tra i relatori e con l’assemblea durante la quale tutti i presenti potranno avanzare suggerimenti, idee e proposte sulla base delle questioni sollevate dai relatori e anche in funzione del successivo appuntamento previsto per il 2011.


INFORMAZIONI

Giorno: 24 aprile 2010, ore 10.00 – 19.00
ISA – Istituto Superiore Anticendi
Via del Commercio 13, ROMA (Zona Ostiense, Metro Piramide, Linea B)
INGRESSO LIBERO

PROGRAMMA
10.00 – 13.00 interventi dei relatori
13.00 – 15.00 pausa
15.00 – 19.00 dialogo tra i relatori e il pubblico presente e assemblea

I RELATORI
Leonardo Brogioni, Giorgio Cosulich, Emanuele Cremaschi, Maurizio G. De Bonis, Alessandro Grassani, Sandro Iovine

CONTATTI
Punto di Svista: puntodisvista@gmail.com
Officine Fotografiche: info@officinefotografiche.org
Il Fotografo: ilfotografo@sprea.it
CultFrame – Arti Visive: redazione@cultframe.com

RIFERIMENTI ONLINE
Officine Fotografiche – Associazione culturale
Punto di Svista – Arti visive in Italia
Il Fotografo
CultFrame – Arti visive
Fotografia: parliamone!

 

2 Comments
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    Giorgio Cosulich

    Per rispondere a Vittore Fotografo, secondo me è arrivato il momento di trovare nuovi canali di sbocco per continuare a far vivere un certo tipo di fotogiornalismo, dunque non disdegnerei tanto la pubblicazione di libri (citata nel post), piuttosto auspicherei affinché il settore editoriale dei libri possa rafforzarsi e divenire più "popolare" rispetto alla situazione di nicchia di cui gode adesso. Le riviste e i giornali i genere ormai sono morti dal punto di vista fotografico, trovano ancora spazio una serie di immagini e di fotografi disposti a farsi strumento delle tendenze politiche dei giornali, disposti a far si che le proprie immagini brillino soltanto di luce riflessa e non di luce propria. Un libro, per quanto costoso ed impegnativo, allo stato di fatto è l'unica garanzia che il lavoro di un fotografo venga rispettato nella sua integrità e trovi lo spazio giusto per lanciare il messaggio desiderato. Lo stesso discorso varrà, in un prossimo futuro, per gli spazi in rete. L'editoria dei giornali, dei magazine, a mio parere rappresentano soltanto uno spazio desueto, consumato da lobby e da un apparato di potere che nulla ha a che fare non solo con la fotografia, ma anche con il giornalismo, ma rappresentano solo uno strumento per smerciare false ideologie da inculcare nella mente dei lettori sprovveduti che ancora oggi dicono: "la tal cosa è vera, lo dice anche il giornale", dando per assodato tutte le bugie, esposte con approssimazione e senso di scalpore, che ogni giorno la stampa ci propina insieme a tutti gli altri prodotti impacchettati da consumo.

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    Vittore Fotografo

    Quale futuro per il fotogiornalismo? Quale futuro per i fotografi di reportage... In questo momento di svolta si chiudono moltissime porte e se ne aprono di nuove. L'unica cosa certa è che produrre contenuti di qualità è costoso in termini di tempo e di denaro. Vedo molti colleghi auto prodursi lavori egregi e distribuirli in proprio su canali alternativi, libri , blog, video... Quello che è certo è che diventa faticoso il ritorno economico... Personalmente, non sono l'unico, mi sono trovato a ritgliarmi un piccolo spazio nella fotografia di matrimonio e nei corsi di fotografia, il tempo per editare i miei lavori di ricerca si è ridotto notevolmente e mi trovo a fare piccoli post di appunti di "viaggi sociali" su Facebook... Nel frattempo guardo e cerco di di capire di vedere se si aprono nuovi spiragli.

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